Ecco
la mia canzone dell'estate!
Feels
Like We Only Go Backwards.
L'ho
scovata così per caso e
mi
ha letteralmente rapito dal primo ascolto.
Ma
penso soprattutto per la freschezza ed il senso di rilassamento che
riesce a trasmettere questo pezzo maledettamente “pop”
e spudoratamente accattivante.
Mi
dà proprio l'idea di un bel calippo estivo (magari alla
coca-cola..massì dai) da assaporare stesi al sole mentre una leggera
brezza marina t'accarezza proprio prima d'assopirti inconsapevolmente
sulla sdraio.
It
feels like I only go backwards baby,
Every part of me says go ahead.
Then I got my hopes up again, oh no, not again.
Feels like we only go backwards darling.
Every part of me says go ahead.
Then I got my hopes up again, oh no, not again.
Feels like we only go backwards darling.
La
curiosità di dare un'ascoltata all'album è sorta quindi
spontaneamente.
E
vi dirò, l'idea non è stata per niente malsana.
Lonerism,
secondo album degli australiani TAME
IMPALA,
è
un LP di ca. 52 min. che inizialmente si regge davvero con
difficoltà.
Anzi, ad esser sinceri, infastidisce proprio.
Se
invece lo si lascia lì a macerare, acquista sapore ed ascolto dopo
ascolto se ne comprende meglio la natura. Ha un ché di quei dischi
che invecchiando migliorano pur non essendo un vero e proprio
capolavoro.
L'album
infatti riprende solo l'aspetto onirico e psichedelico del brano di
punta, portando a derive fortemente Seventies
tutto il sound della band.
Personalmente
trovo che Kevin
Parker,
classe '86, voce e mente della band, ricordi moltissimo Lennon, ma
non tanto John
quanto il figlio Sean
(di cui sono abbastanza fan). Ed anche i brani richiamano
chiaramente quel pop
ricercato di cui certamente i Beatles
nel loro periodo lisergico, ma anche Beck
o i Pink
Floyd
meno estremi sono degli incredibili paladini.
Insomma,
è un album dal sapore tipicamente anni settanta, ma non per questo
suona ammuffito. E' davvero un'ottima opera, soprattutto appunto,
per l'originalità della reinterpretazione del suono di quegli anni
in chiave odierna.
Tuttavia,
devo ammettere che ci sono molti pezzi stanchi che appesantiscono e
di molto l'ascolto.
Ma
non per questo mancano dei grandi brani col tempo acquistano
spessore.
E'
così per “Apocalypse
Dream”
in cui all'improvviso un piano a là Kinks
mette vigore e fa da contrappeso ad un pezzo davvero trasognato e
ondivago, inframmezzato da stop
& go
che ci trasportano da un trip
all'altro in modo del tutto naturale.
O
per “Elephant”,
l'altro singolo del mazzo che, forse proprio perché è il brano più
tirato del giro, riesce a farsi amare da subito. O forse è anche
merito dell'accattivante riff
principale o ancora, degli assoli di tastiera nel finale davvero ben
calibrati.
Ah..
quasi dimenticavo.
Le
chiavi del suono dei TAME IMPALA, oltre alla voce impastata di echo
di Parker,
sono certamente il basso dalle linee sì pulite, ma anche calde e
profonde e, soprattutto, per la tipica tastiera seventies (hammond?)
adattata ad un contesto da caldo pomeriggio estivo su una spiaggia
australiana (o almeno, così come me lo immagino io!).
Insomma,
è chiara e fortissima l'influenza dell'oceano e forse anche di
qualcos'altro (beh sì dai… ci siamo capiti..) nel sound di questi
ragazzotti australiani.
Mi
verrebbe da dire: “Continuate così”.
In
realtà però la prossima volta sarebbe meglio scegliere meno pezzi
ed inserirne qualcuno più tirato.
Ma
nel complesso non ci si può proprio lamentare.
VOTO:
6,5
2 Endors Toi 3:06
3 Apocalypse Dreams 5:56
4 Mind Mischief 4:31
5 Music to Walk Home By 5:12
6 Why Won't They Talk to Me? 4:46
7 Feels Like We Only Go Backwards 3:12
8 Keep on Lying 5:54
9 Elephant 3:31
10 She Just Won't Believe Me 0:57
11 Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control 6:01
12 Sun's Coming Up 5:20
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