Recensione
a cura di Luca S.
Appino
con…sorpresa, iniziale!
Entusiasmo.
Ecco la sensazione che mi ha accompagnato nei giorni e nelle ore
precedenti a questo live. Le premesse in fondo c’erano tutte: un
buon disco, dei singoli forti e incisivi e un complesso di musicisti
(sezione ritmica made
in Teatro degli Orrori)
di sicuro affidamento.
E...tranquilli,
le premesse non sono state tradite!!
Quando
si esce da un live con cd in mano e voglia di ascoltarlo in macchina
vuol dire che il concerto è entrato dentro, che le
note continuano a vibrare.
La
scaletta ovviamente è tutta contenuta nel disco di esordio da
solista di Appino, “Il
testamento”.
La
band formata a posta per questa tourné di spalla ad Appino regge
bene il palco, sprigiona suoni ed energia sostenuti dal tocco
martellante di Franz Valente alla batteria.
Un'ora
e un po’ di concerto volato via in fretta tra sensazioni forti,
parole pesanti che galleggiano su note a volte distorte e a volte
pulite.
Acustiche
che non ti lasciano indifferente. Ti scuotono come ti scuote
l’energia di Andrea Appino che si mette a nudo, esterna il suo
passato, la sua giovinezza, e forse, un pizzico di sofferenza
esistenziale.
Si
va dalla bellissima e incisiva “il
testamento”,
all’acustica “la
festa della liberazione”
passando per le distorsioni di “solo
gli stronzi muoiono”
e l’elettronica de “i
giorni della merla”.
Unico
appunto. Il pubblico non era numeroso, ma era un pubblico che
comunque ha dato una chance ad un cantautore già affermato con gli
“zen
circus”
ma pur sempre all’esordio come solista…forse un bis, un saluto in
più sarebbe stato apprezzato.
VOTO:
7
Ah…dimenticavo
la sorpresa…inziale...
“The
crazy crazy world of Mister Rubik”,
gruppo prodotto dall’etichetta “Locomotiv”
(l’etichetta del locale dove si sono esibiti). Veramente veramente
apprezzabili. Un mix tra i “Blonde
Redhead”,
Giovanni
Lindo Ferretti
e musiche etniche “sambeggianti”.
Chitarre, sintetizzatori, basso e batterie concentrate in 3 musicisti
che mettono insieme un live ricco di energia, di suoni e di ritmi
molto particolari. Ma soprattutto ricco di bellissime idee musicali
da far letteralmente saltare e ballare il pubblico che aspettava
Appino.
Grazie a loro i cd in mano alla fine del concerto erano due
invece che uno, perché ne valeva davvero la pena. L’ultimo album
si chiama “Urna
elettorale”.
Segnamo
dunque questo nome e teniamoli d’occhio, perché suoneranno in giro
per lo Stivale
e se vi capita meritano davvero una visita!
VOTO:
7
A
presto con la recensione dell’album di Appino ;-)
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